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PLEBISCITO
Nell'antica Roma, deliberazione assunta dalla plebe
convocata in assemblea dal tribuno. Nell'Europa contemporanea, votazione
popolare su questioni di rilevanza costituzionale. Il termine riapparve
nella Francia rivoluzionaria per indicare un solenne pronunciamento popolare.
Fu applicato da Napoleone dopo il colpo di stato del 18 brumaio anno VIII
(9 novembre 1799) per far approvare la costituzione che doveva aprirgli
la strada al potere assoluto; e ancora da Luigi Napoleone, il 20 novembre
1852, per restaurare l'impero. Il plebiscito, pur essendo un elemento essenziale
della democrazia diretta, è stato oggetto di frequenti strumentalizzazioni
da parte di regimi autoritari. Nell'Italia del Risorgimento esso rappresentò
tuttavia il mezzo legale attraverso cui, nel 1860, Toscana, Emilia (11-12
marzo 1860), Sicilia, Italia meridionale, Marche, Umbria (ottobre-novembre
1960) e Veneto (novembre 1866) aderirono alla formazione del Regno d'Italia.
Vi ricorse anche Benito Mussolini nel 1928 per far approvare la lista unica
bloccata di candidati alla Camera dei fasci e delle corporazioni.
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